Prepariamo insieme il tempo della festa

Tornano le manifestazioni della Pietà popolare e, tra esse, torna di certo una tra le più attese: la festa in onore della Madonna delle Galline, plurisecolare appuntamento di fede e devozione popolare che, tra il venerdì e la domenica in Albis, richiama a Pagani migliaia di fedeli, visitatori e turisti.

Torna la festa e porta con sé quest’anno un importante novità, figlia del desiderio di accogliere e approfondire l’invito, avanzato dal Vescovo lo scorso anno, ad approfittare della sospensione dovuta alla pandemia per aprire «una riflessione più ampia e costruttiva sulla pietà popolare e le sue manifestazioni esteriori».

La novità – per certi versi storica, poiché mai sperimentata prima in forme strutturate e definite – è l’avvio, ormai molti mesi fa, di un percorso di preparazione in grado di aiutare tutti a vivere con spirito di autenticità e di sincerità il tempo della festa, nella convinzione che sia importante valorizzarne il più possibile gli aspetti più sinceri e genuini.

Il Tavolo permanente

Un percorso che si è concretizzato nella costituzione di un Tavolo permanente di lavoro che, nei mesi passati e ormai da circa un anno, dapprima informalmente e poi in maniera più formale, si è riunito con regolarità, favorendo il confronto, in un clima di positiva collaborazione e condivisione delle responsabilità, tra l’arciconfraternita, l’amministrazione comunale, il delegato della forania di Pagani e una rappresentanza dei promotori dei toselli devozionali.

Un impegno che sembra aver dato frutti assai positivi, a cominciare da un documento condiviso da tutte le parti come risposta all’esigenza di fare sempre più della festa un momento di fede e devozione autentiche, armonizzando tutte le espressioni in cui essa tradizionalmente si manifesta.

Suggerimenti, consigli e indicazioni pensate non già per «ingabbiare» la festa, ma, al contrario, per renderla ancora più bella, più partecipata e, appunto, più autentica.

È, in definitiva, un tentativo di purificazione della festa – e di educazione e di evangelizzazione sul suo significato più autentico – fortemente incentivato dall’arciconfraternita ma compiuto insieme, nel tempo, in spirito di accoglienza, valorizzando e tutelando gli aspetti propri della pietà popolare, senza mortificare il tratto identitario di un evento di fede unico e straordinario, e respingendo, tutti insieme, le degenerazioni.

Il documento

È uno spazio di possibilità, uno strumento per rendere la festa della Madonna delle Galline un’occasione ancora più preziosa e profonda di fede, di comunità, di pietà popolare, espressione di una cultura autentica e di una spiritualità verace e genuina. Spunti sui quali, naturalmente, continuare a lavorare insieme.

Sono cinque i punti sui quali il Tavolo di lavoro si è particolarmente soffermato nel documento: la cerimonia di apertura del Santuario del venerdì, la processione della domenica, gli aspetti legati alla liturgia e alla spiritualità, i toselli e, infine, le opere di carità.

Riflessioni da leggere con attenzione e in grado davvero, con il concorso di tutti, di trasformare ancora di più la festa in un’occasione preziosa di fede e, perché no, di attrattività e di sviluppo per la città di Pagani, dove, in ragione anche del lungo stop di tre anni dovuto alla pandemia, sono attese quest’anno decine di migliaia di persone.

Del resto, nel complesso e articolato panorama delle feste liturgiche e delle pratiche devozionali largamente e tradizionalmente diffuse sul territorio dell’Agro nocerino-sarnese, la festa in onore della Madonna delle Galline costituisce senza dubbio un unicum.

Il riconoscimento regionale

Una peculiarità che discende da una serie di elementi convergenti che, tutti insieme, hanno contribuito a generare una delle più significative, antiche, affascinanti e genuine espressioni della pietà popolare che si registri nel sud Italia. E ciò sia sul piano strettamente religioso che su quello, più generale, sociale, civile e culturale.

Lo dimostra, tra l’altro, anche la decisione della Regione Campania, assunta su istanza dell’arciconfraternita, proprio in virtù delle peculiari caratteristiche dell’evento e del suo particolare valore, di iscrivere la festa nella sezione “Celebrazioni” dell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC).

Una straordinaria risorsa spirituale, culturale e sociale da valorizzare sempre di più con un lavoro che duri tutto l’anno e, tutto l’anno, produca i suoi effetti.